Chissà quanti di voi hanno già sentito parlare della Bulgaria.
Ecco, io prima di partire non ne sapevo niente, blackout totale e mai avrei pensato di ritrovarmi a scrivere un articolo su due perle bulgare, ma dopo essermene innamorata devo proprio farlo: non potete perdervele!
Il Monastero di Rila – il viaggio
Arrivare a Rila è piuttosto impegnativo, ma credetemi, ne varrà la pena.
Potete arrivarci in macchina o con un tour organizzato anche se il metodo indubbiamente più economico è quello che abbiamo testato noi: l’unico vecchissimo autobus che parte intorno alle 10 del mattino. Lo trovate arrivando alla fermata di Ovcha Kupel e vi costerà 22 lev, circa 11 euro a/r.
Pochissimi posti a sedere e tantissima gente, indovinate un po’ ? Ci siamo ritrovati a viaggiare seduti per terra pur di non rimandare il viaggio. Il pullman percorre la strada verso il monte per quasi 3 ore con un breve stop nel paesino sottostante dove potrete comprare panini e bibite se non vi siete organizzati prima. Il viaggio è un po’ lungo ma l’arrivo a destinazione ripaga di tutto il tempo passato sul bus.
Finalmente a Rila
Un enorme santuario immerso in un bosco, nel più completo silenzio a 1147 metri di altezza, non è stato difficile capire perché si tratta di un importante Patrimonio dell’UNESCO.
Questo monastero del X secolo, il più grande della Bulgaria, è interamente rivestito da affreschi che, un tempo, si credeva servissero ad allontanare il “diavolo”. Gli archi colorati e le cupole in oro e blu, tipici della chiesa ortodossa, sono veramente incantevoli e ci riportano indietro nel tempo, ma quello che più di tutto ci lascia senza parole si trova all’interno della Chiesa principale: entrando ci ritroviamo davanti ad una grande parete ricoperta da icone sacre intagliate nel legno, l’iconostasi dorata, che purtroppo è vietato fotografare. Monaci e fedeli si fermano in preghiera mentre noi ammiriamo ogni dettaglio di questo luogo mistico.
Passiamo il pomeriggio fotografando e passeggiando sotto i portici del monastero fino ad arrivare appena fuori, dove troviamo un chioschetto che sforna continuamente frittelline zuccherate. Ricordo ancora il sapore, deliziose!
Durante la visita scopriamo anche la presenza di un museo e la possibilità di dormire nelle celle dei monaci e ci chiediamo chissà che esperienza suggestiva sarebbe stata.
Il tempo passa molto velocemente e alle 5 siamo già tornati in stazione, ma non ci va proprio di fermarci: è maggio, fa caldo e le giornate sono molto lunghe. Saliamo su un tram e ci dirigiamo verso la prossima meta.
La chiesa di Boyana
Boyana, facente parte anch’essa dei Patrimoni dell’UNESCO della Bulgaria, si trova nei pressi di un verde parco ad appena 15 minuti da Sofia ed è solo apparentemente un’anonima chiesina.
Una bellissima passeggiata in pietra porta proprio davanti all’ingresso dove ci aspettano due custodi. Ci viene spiegato che la chiesa è piccolissima e gli affreschi vanno preservati al meglio, per questo si può entrare solo a gruppi ridotti da 8 persone alla volta e non si può fotografare né portare zaini, che quindi lasciamo all’ingresso.
Il biglietto di ingresso costa 10 lev (5 euro), ma se siete studenti vi verrà ridotto a 2 lev (1 euro) , per una visita che durerà appena 10 minuti.
La chiesa, dedicata a San Nikola, è suddivisa in tre sezioni costruite addirittura in 3 periodi diversi tra il X e il XIX secolo.
Entrare in questo posticino è qualcosa di magico: gli ignoti “Maestri di Boyana” dipinsero coloratissime scene sacre nel dettaglio, ancora incredibilmente ben conservate pur avendo circa 8 secoli. La custode saprà spiegarvi ogni dettaglio della sua storia, dovete solo lasciarvi trasportare dalle splendide immagini tutte intorno a voi.
Che vi avevo detto? Sono o non sono luoghi incantevoli?
Se state programmando un viaggio in Bulgaria fidatevi di me e dedicategli una giornata: non ve ne pentirete!