Non avevamo mai visitato la Tuscia, ma dopo il secondo lockdown abbiamo di trascorrere proprio qui un weekend per ricominciare a viaggiare un po’.
Tra borghi e zone verdissime questa zona dell’alto Lazio ha veramente superato le nostre aspettative, regalandoci momenti indimenticabili in luoghi magici.
Ecco a voi alcuni dei luoghi imperdibili nella Tuscia Viterbese!
VITORCHIANO E IL MOAI
Nascosto tra le vie della Tuscia viterbese, Vitorchiano è chiamato il borgo sospeso per un motivo ben preciso: sorge infatti a ben 285 metri su una spettacolare rupe di peperino.
Caratterizzato da chiesette medievali e casine di mattoni, il paese è conosciuto dal 1265 come “Terra fedelissima all’Urbe” grazie alla fedeltà storica nei confronti di Roma capitale.
Numerose leggende sono legate a questa piccola realtà, come quelle del pastore Marzio, che corse a piedi fino a Roma per avvertire di un esercito etrusco in arrivo.
La vera sorpresa si trova però appena fuori dall’incantevole borgo di Vitorchiano ed è alta sei metri:
un enorme Moai realizzato in peperino e scolpito con asce e pietre affilate dalla famiglia Atan di Rapa Nui nel 1990.
Inizialmente il Moai fu esposto in piazza Umberto I, poi fu trasferito in Sardegna per ben nove mesi in occasione di una mostra e finalmente riportato a Vitorchiano e sistemato sul belvedere. Ne siamo rimasti a dir poco incantati!
BOMARZO – IL PARCO DEI MOSTRI
Chiamato “Parco dei Mostri” per la prevalenza di sculture grottesche, il Sacro Bosco di Bomarzo è qualcosa di eccezionale e anche un po’ macabro.
Il termine “Sacro” in epoca medievale veniva utilizzato per definire tutto lo “stregato” e non si fatica di certo a capire il perché: tutto è surreale, le rocce sembrano quasi animarsi tra la fitta vegetazione, avvolgendo e lasciando il visitatore completamente stupito.
Il bosco voluto da Pier Francesco Orsini, signore di Bomarzo, venne realizzato a metà del XVI secolo ed ancora oggi è un mistero per gli studiosi che tentano di capirne la simbologia.
Ma è forse il fatto di essere enigmatico a renderlo così affascinante?
Perdersi in questo parco ad osservare e interpretare iscrizioni e sculture è stato davvero divertente.
Prendetevi il vostro tempo per esplorarlo a fondo!
SANT’ANGELO – PAESE DELLE FIABE
Paesino un tempo dimenticato e pian piano abbandonato, Sant’Angelo ha avuto la forza di risollevarsi e di trasformarsi, come per magia.
Nel 2016 si è deciso infatti di dare un volto nuovo a questo paese.
Con un progetto autofinanziato da alcuni degli abitanti e con l’aiuto dell’Associazione Culturale Arte e Spettacolo, oggi Sant’Angelo ospita tantissimi visitatori!
Il borgo si è pian piano riempito di murales a tema fiabesco: un vero e proprio museo a cielo aperto dove si può passeggiare accanto ad una bellissima Alice nel paese delle Meraviglie, passando dai musicanti di Brema, fino ad arrivare alla casetta di Hansel e Gretel e poi ancora Pinocchio, Biancaneve, il fagiolo magico …
Artisti e artigiani hanno contribuito e tutt’ora sono all’opera per arricchire il paese con colori e dettagli meravigliosi!
Un paradiso per grandi e piccini che porta a riscoprire la magia restando a bocca aperta in ogni angolo.
CELLENO – IL BORGO FANTASMA DELLA TUSCIA
Durante questo on the road nella Tuscia ci siamo imbattuti in alcuni cartelli che indicavano il “Borgo Fantasma” di Celleno. Incuriositi dalla particolare nomina non abbiamo potuto far a meno di fermarci a visitarlo.
Celleno è un piccolo borgo arroccato, abbandonato durante gli anni Trenta del XX secolo a causa prima di epidemie e poi di ripetuti terremoti e frane.
E’ incredibilmente suggestivo poter visitare gli interni di alcune abitazioni abbandonate e passeggiare in questo paese dove il tempo sembra essersi fermato. Un susseguirsi di stradine porta fino al castello, antico feudo della famiglia Orsini, simbolo del borgo.
L’unico abitante oggi è Gina, una tenerissima asinella adottata dalla Pro Loco del paese grazie al sostegno di alcune imprese locali.
Celleno, oggi selezionato dal FAI, è stata davvero una piccola rivelazione all’interno del nostro viaggio.
CIVITA DI BAGNOREGIO
Un desiderio che si realizza quello di visitare “la città che muore”.
Come può morire una bellezza così rara?
Magica, quasi surreale, Civita è un’antica cittadina etrusca scavata nel tufo in via di erosione che sorge in una zona sismica.
Tutti i fattori che la rendono precaria hanno purtroppo portato al suo abbandono anche se, negli ultimi anni, il turismo è notevolmente incrementato riportandola in auge.
Moltissime persone oggi decidono di attraversare il meraviglioso ponte lungo 300 metri, addentrarsi oltre l’unica porta d’ingresso rimasta, scattarsi foto dall’incredibile Belvedere e immergersi nella sua storia.
Civita di Bagnoregio è di una bellezza mozzafiato, indescrivibile a parole: provare per credere.
Insomma, se siete alla ricerca di un itinerario tutto Italiano e per niente scontato questo è ciò che fa per voi.
Tra borghi, fiabe e incanti non vedrete l’ora di ritornare, ne siamo certi!